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Le cinque più grandi falsità anticomuniste

Maggio 24, 2024


Nikos Mottas | idcommunism.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

19/05/2024

La storia, si dice, è scritta dai vincitori, anche quelli temporanei. Il prevalere della controrivoluzione e il rovesciamento del socialismo in Unione Sovietica e nei Paesi dell’Europa dell’Est all’inizio degli anni Novanta sono stati la causa scatenante dell’escalation dell’anticomunismo a tutti i livelli.

Attraverso la storiografia borghese e i media mainstream, sono state sviluppate una serie di teorie menzognere, volte a diffamare il socialismo del XX secolo e a demonizzare l’ideologia marxista-leninista.

Ecco cinque delle più comuni menzogne anticomuniste:

Falsità 1: La Grande Carestia del 1932-33 in Ucraina, nota anche come “Holodomor”, fu una carestia provocata dagli uomini e deliberatamente pianificata dal governo sovietico di Giuseppe Stalin per punire la popolazione ucraina e spezzare le sue tendenze nazionaliste.

La carestia del 1932-33 in Ucraina non fu una carestia premeditata e causata dal governo sovietico. La teoria della “carestia intenzionale causata dall’uomo” è stata un’invenzione dei nazisti e dei loro collaboratori ucraini emigrati negli Stati Uniti e in Canada e adottata nel dopoguerra dall’imperialismo USA e dell’Europa occidentale nel contesto della sua crociata anticomunista contro l’Unione Sovietica e i Paesi socialisti. Un falso reportage pubblicato sul “Chicago American”, un organo di informazione di proprietà del magnate statunitense filo-nazista William Randolph Hearst, contribuì in modo significativo alla diffusione della falsa notizia in Occidente. Questa percezione è stata smentita da decenni di ricerche scientifiche indipendenti condotte da studiosi borghesi, non comunisti né loro amici.

Cosa ha portato alla carestia? Tre sono le ragioni principali: a) le condizioni climatiche estremamente avverse di quel periodo in tutta l’URSS; b) le vaste attività controrivoluzionarie (ad esempio i sabotaggi) dei kulaki e di altri elementi reazionari in risposta alla politica di collettivizzazione; c) la situazione economica che derivava dal doloroso, ma necessario, processo di collettivizzazione.

Testimonianze oculari, come quelle del giornalista britannico-americano Walter Duranty, dello scrittore e storico britannico Herbert George Wells, del primo ministro francese Eduard Eryo e della giornalista e scrittrice americana Anna Louis Strong, hanno chiaramente respinto la menzogna della “carestia causata dall’uomo”.

Falsità 2: Il massacro di Katyn del 1940 fu compiuto dai sovietici su ordine di Stalin.

L’assassinio di oltre 20.000 prigionieri di guerra polacchi nell’aprile-maggio 1940, noto come “Massacro della foresta di Katyn”, fu in realtà un crimine compiuto dai nazisti. Nel 1943, su iniziativa del ministro nazista della Propaganda Joseph Goebbels, i tedeschi incolparono pubblicamente l’Unione Sovietica – in particolare l’NKVD – come responsabile del massacro. Di conseguenza la montatura fu ripresa da tutto il mondo capitalista durante la Guerra Fredda e rimane ancora oggi uno degli argomenti preferiti della mitologia anticomunista. Nel suo diario personale lo stesso Goebbels scrisse: “Ho dato istruzioni affinché si faccia il più ampio uso possibile di questo materiale di propaganda. Ci farà andare avanti per un paio di settimane” (14/04/1943) e “Purtroppo nelle tombe di Katyn…. sono state trovate munizioni tedesche”. In ogni caso è essenziale che questo incidente sia tenuto top secret. Se il nemico ne venisse a conoscenza, l’intera vicenda di Katyn dovrebbe essere abbandonata” (08/05/1943).

La versione “sono stati i sovietici” si basa principalmente su “materiale d’archivio” rinvenuto durante il picco dell’attacco controrivoluzionario che alla fine ha portato alla dissoluzione dell’Unione Sovietica. In realtà, fu il presidente Boris Eltsin, primo leader della Federazione Russa e noto anticomunista, ad “ammettere” pubblicamente e ufficialmente la colpevolezza sovietica. Tuttavia, i cosiddetti “documenti sovietici”, che presumibilmente indicano nell’NKVD l’autore del massacro, sono pieni di incongruenze ed errori storici. Ad esempio: Uno di questi cosiddetti “documenti sovietici” ufficiali, un presunto ordine del Politburo di giustiziare i polacchi, porta la firma “Partito Comunista dell’Unione Sovietica” (CPSU), che è esistito solo dal 1952! Nel 1940, il nome del partito era “Partito Comunista di tutta l’Unione (bolscevico)” (AUCP-B).

Inoltre, una serie di prove rinvenute nelle fosse comuni svelano la menzogna “sono stati i sovietici” (le munizioni tedesche trovate nelle fosse, proiettili prodotti solo nella Germania nazista, la corda bianca intrecciata con cui erano legate le vittime prodotta al di fuori dell’URSS, ecc).

Recentemente, l’ufficio della regione di Smolensk del Servizio di sicurezza federale russo (FSB) ha declassificato diversi documenti d’archivio che rivelano i crimini commessi dai nazisti nella regione di Smolensk durante la Seconda guerra mondiale, comprese le prove relative all’esecuzione dei polacchi e alla falsificazione del caso Katyn da parte della Germania nazista.

Falsità 3: L’Unione Sovietica di Stalin si alleò con Hitler firmando il Patto Molotov-Ribbentrop del 1939.

Nel suo sforzo terribilmente antiscientifico e antistorico di equiparare il comunismo al nazismo, la propaganda borghese presenta il patto Molotov-Ribbentrop come un mezzo di politica espansiva dell’URSS e della Germania di Hitler. Ma Stalin si alleò davvero con Hitler? Ecco la verità in breve:

1) Un anno intero prima del patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop, il 30 settembre 1938, i leader di Gran Bretagna, Francia, Germania nazista e Italia fascista firmarono l’Accordo di Monaco. Questo vergognoso accordo fu un atto di acquiescenza nei confronti dei tedeschi che portò all’annessione della Cecoslovacchia e all’intensificazione dell’espansionismo nazista.

2) Nonostante avessero firmato accordi bilaterali di mutuo soccorso con la Polonia, Gran Bretagna e Francia non fecero nulla quando la Germania invase la Polonia il 1° settembre 1939.

3) Gli “alleati occidentali” rifiutarono tutte le proposte dell’Unione Sovietica per la formazione di un patto di difesa contro Hitler. Ad esempio: nel marzo 1938, sei mesi prima dell’Accordo di Monaco, l’URSS propose una conferenza internazionale per affrontare l’aggressione nazista. Prima del patto Molotov-Ribbentrop, il 23 luglio 1939, l’Unione Sovietica propose a Gran Bretagna e Francia di negoziare la formazione di un piano di difesa in caso di attacco tedesco. Tuttavia, il governo britannico preferì negoziare segretamente un patto di non aggressione con i rappresentanti di Hitler a Londra!

4) Il patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop fu una necessaria manovra diplomatica dell’Unione Sovietica, per guadagnare tempo e prepararsi efficacemente a una guerra su larga scala, mentre gli “alleati occidentali” avevano declinato gli appelli sovietici per la formazione di un fronte antinazista. Storici e giornalisti borghesi occidentali (ad esempio Foster Rhea Dulles, William L. Shirer) ammettono che la politica sovietica era realistica e necessaria, date le circostanze di allora e il pericolo di un attacco tedesco.

5 ) Il Patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop non includeva alcun “Protocollo segreto” per la spartizione della Polonia. Al contrario, l’Accordo di Monaco del 1938 portò effettivamente alla spartizione della Cecoslovacchia, come poi avvenne. La Polonia aveva partecipato attivamente all’attacco imperialista alleato lanciato contro il neonato Stato sovietico nel 1918. Con il Trattato di Brest-Litovsk del 3 marzo 1918, la leadership bolscevica rinunciò alle rivendicazioni zariste sulla Polonia. Da parte sua, il governo polacco mantenne sotto il suo controllo alcune aree della regione baltica, tra cui la Bielorussia occidentale, l’Ucraina occidentale e una parte della Lituania. Dopo l’invasione nazista del 1939 in Polonia, l’Armata Rossa si spostò verso i confini sovietico-polacchi e liberò le regioni sopra citate.

Conclusione: No, l’Unione Sovietica non si alleò con la Germania nazista. Furono invece le potenze capitalistiche occidentali, in particolare Regno Unito e Francia, a cercare di mettere Hitler contro i sovietici. Le parole del presidente statunitense e noto criminale di guerra Harry Truman nel 1941 sono rivelatrici:  “Se vediamo che la Germania sta vincendo dovremmo aiutare la Russia e se la Russia sta vincendo dovremmo aiutare la Germania, e in questo modo lasciare che uccidano a vicenda il maggior numero possibile…”.

Falsità 4: il comunismo non ha funzionato ed è crollato.

Innanzitutto non pretendiamo che gli anticomunisti imparino le basi del marxismo, ma chi ripete la menzogna propagandistica di cui sopra deve imparare almeno a distinguere il comunismo dalla sua prima fase, il socialismo. La costruzione del socialismo in Unione Sovietica e negli altri Paesi ha segnato il primo tentativo della classe operaia di creare la nuova società comunista, una società senza sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo.

La storia dell’umanità è caratterizzata dal susseguirsi di sistemi socio-economici, dal comunitarismo primitivo alla schiavitù, dal feudalesimo al capitalismo. Tutti questi sistemi non si sono affermati una volta per tutte ma, al contrario, hanno impiegato secoli per prevalere. Pertanto, come la società feudale, il capitalismo non è eterno né segna la fine del processo storico.

L’affermazione che “il socialismo/comunismo non ha funzionato” è una totale menzogna. Nonostante i problemi e le debolezze esistenti, il sistema socialista del XX secolo ha dimostrato la sua superiorità rispetto al capitalismo in quasi tutti gli aspetti: dalle conquiste dei lavoratori ai diritti delle donne, dall’assistenza sanitaria e dall’istruzione pubblica alla scienza, il socialismo ha mostrato i suoi principali vantaggi. L’abolizione dei rapporti di produzione capitalistici ha liberato l’uomo dalle catene della schiavitù salariale, aprendo così la strada alla produzione e allo sviluppo delle scienze, non per i profitti di pochi, ma per la soddisfazione dei bisogni del popolo.

Il socialismo non è “crollato” perché “non ha funzionato”. Ci sono diverse ragioni che hanno contribuito al prevalere della controrivoluzione e alla restaurazione del capitalismo in Unione Sovietica e negli altri Paesi socialisti. Uno dei principali errori è stato il tentativo della leadership sovietica di “curare” alcuni problemi apparsi nell’economia socialista con metodi capitalistici (ad esempio, riforme di mercato, indebolimento della pianificazione centrale, ecc). Ciò che è iniziato con la svolta opportunista del XX Congresso del CPSU nel 1956 è terminato con la cosiddetta “Perestroika” negli anni Ottanta.

Tutti coloro che sostengono che “il socialismo non ha funzionato”, che “il comunismo è un’utopia fallita”, ecc, devono rispondere ad alcune domande: se ciò che dicono è corretto, perché continuano a combattere l’idea del socialismo-comunismo? Se “il comunismo non ha futuro”, perché i poteri e le istituzioni borghesi continuano a spendere miliardi in propaganda anticomunista? Lo fanno perché sanno benissimo che la storia non è finita nel 1991. Sono pienamente consapevoli che il capitalismo, con la sua natura anarchica nella produzione e la deificazione del profitto, non ha più nulla da offrire all’umanità se non povertà, miseria, disoccupazione, disuguaglianze e guerre imperialiste.

Falsità 5: Il comunismo ha ucciso 100 milioni di persone.

L’affermazione più ridicola e inesatta della storia dell’umanità. Nemmeno il più creativo sceneggiatore di film di fantascienza potrebbe pensare a una simile falsità. La fonte principale di questa affermazione è il famigerato Libro nero del comunismo, un’opera totalmente inaffidabile e antiscientifica pubblicata nel 1997, a cura dello storico francese Stephan Courtois. Secondo il libro, le vittime dei “regimi comunisti” nel XX secolo sono stimate tra gli 85 e i 100 milioni di persone!!!

Per arrivare al numero desiderato di 100 milioni di morti, Courtois e i suoi colleghi incolpano il “comunismo” anche per le morti derivanti da ogni sorta di catastrofe naturale, comprese carestie e pandemie!!! Non esiste la minima prova scientifica a sostegno delle affermazioni del Libro nero del comunismo. Lo stesso vale per le mostruose affermazioni di noti anticomunisti, come lo storico britannico e agente dell’MI-6 Robert Conquest e lo scrittore russo fascista Aleksander Solzhenitsyn.

L’intera argomentazione ispirata da Goebbels sui presunti milioni di “vittime del comunismo” mira a disorientare la discussione pubblica dai crimini quotidiani del capitalismo contro l’umanità. In realtà, quante generazioni di persone sono morte, uccise o assassinate a causa dello sfruttamento capitalista, del colonialismo e delle guerre imperialiste dalla Rivoluzione francese?

Per saperne di più:

Douglas Tottle (1987), Fraud, Famine and Fascism, The Ukrainian Genocide Myth from Hitler to Harvard, Progress Books, Toronto.

Grover Furr (2014), Blood Lies, Red Star Publishers.

Mark Tauger, Modernization in Soviet Agriculture (2006); Stalin, Soviet Agriculture, and Collectivization (2006); e Soviet Peasants and Collectivization, 1930-39: Resistance and Adaptation“. (2005).

Grover Furr (2018), The Mystery of the Katyn Massacre. The Evidence. The Solution. Erythros Press & Media.

Grover Furr, The “Official” Version of the Katyn Massacre Disproven?: Discoveries at a German Mass Murder Site in Ukraine, 8 Απριλίου 2013, «Socialism and Democracy», Vol. 27, No.2, σελ. 96-129:  http://doi.org/10.1080/08854300.2013.795268.

Katyn: New Facts and Evidence

Foster Rhea Dulles (1944), The road to Tehran: The Story of Russia and America, 1781-1943, Princeton University Press

William L. Shirer (2011), The Rise and Fall of the Third Reich: A History of Nazi Germany, Simon & Schuster

Nikos Mottas, Stalin never allied with Hitler: The Truth about the 1939 Molotov-Ribbentrop Pacthttp://www.idcommunism.com/2022/08/stalin-never-allied-with-hitler-truth-about-the-1939-molotov-ribbentrop-pact.html

18th Congress of the KKE: Resolution on Socialism. Assessments and conclusions on socialist construction during the 20th century, focusing on the USSR. KKE’s perception on socialismhttps://inter.kke.gr/en/articles/18th-Congress-Resolution-on-Socialism/
[18° Congresso del KKE: Risoluzione sul socialismo. Valutazioni e conclusioni sulla costruzione socialista nel XX secolo, con particolare attenzione all’URSS. La concezione del KKE sul socialismo, di cui traduzione in lingua italiana curata da resistenze.org: https://www.resistenze.org/sito/te/pe/tr/petrca21-010349.htm]

Nikos Mottas, Why Socialism is superior to Capitalism- The achievements of Socialist construction in the Soviet Unionhttps://www.idcommunism.com/2016/09/why-socialism-is-superior-to-capitalism.html


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